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STILI DI ATTACCAMENTO

Un altro elemento importante e da tenere presente sono gli stili di attaccamento e i modelli operativi interni. questi ultimi sono  un insieme di rappresentazioni interne date da immagini, comportamenti ed emozioni creati dall’interazione tra il bambino e le figure di riferimento, ossia chi si occupa di lui. con il tempo questi modelli diventano acquisiti ed inconsapevoli e creano una sorta di mappa interna che definisce l’immagine che il bambino ha di sé e dell’ambiente circostante e le modalità con cui relazionarsi con esso. Questa mappa guiderà il bambino per tutta la vita portandolo a ripetere le stesse modalità relazionali anche da adulto.

Il modello operativo interno quindi deriva dalle esperienze di attaccamento precoce e determina lo stile di attaccamento. Il bambino che ha genitori affettuosi, disponibili e attenti ai suoi bisogni, svilupperà un attaccamento sicuro e si sentirà protetto. Al contrario il bambino che genitori poco disponibili o che rispondono al soddisfacimento dei suoi bisogni in maniera discontinua o nulla, non si sentirà protetto e considerato e svilupperà un attaccamento  insicuro.

Colui che ha fatto degli studi veri e propri e ha definito la Teoria dell’attaccamento è John Bowlby che, con Mary Ainsworth, ha osservato attraverso uno studio chiamato Strange Situation, il comportamento dei bambini in situazione di relazione, di separazione e di riavvicinamento con al mamma(o il caregiver). Da questo studio emergono quattro stili di attaccamento infantile:

  1. Attaccamento sicuro:

la relazione è caratterizzata da una presenza costante della mamma, da una risposta ai bisogni del bambino, empatia e ascolto. Il genitore offre una base sicura al bambino che, a sua volta, durante la sperimentazione risponderà con i seguenti atteggiamenti:

  • quando la mamma è presente il bambino la cerca con lo sguardo, ma nel frattempo esplora l’ambiente circostante in autonomia, è curiosa e tranquillo.
  • quando c’è la separazione dalla madre, il bambino mostra angoscia e la cerca.
  • quando si ricongiunge con la mamma, il bambino mostra una grande emozione e poi torna alle sue attività.

Questo bambino svilupperà una buona autostima, fiducia nell’altro e rispetto, capacità relazionale e relazioni stabili, capacità di gestire le emozioni e il conflitto.

  1. Attaccamento insicuro-evitante:

la relazione è caratterizzata da poca attenzione, rifiuto, assenza di comunicazione ed interazione. La figura di riferimento è assente o disinteressata.

Il bambino impara ad evitare l’attaccamento all’altro e a diventare autonomo, immagina che le sue richieste siano futili e tende a non esprimere molto le emozioni. Le relazioni sono minate dalla sfiducia nell’altro e l’autostima è bassa.

  1. Attaccamento insicuro-ambivalente:

il caregiver alterna momenti di vicinanza e iperaffettivtà a momenti di rifiuto e lontananza, creando una relazione altalenante, non sempre comprende quando il bambino ha bisogno di conforto. Il bambino non sa cosa aspettarsi e questo può provocare stati d’ansia, paura dell’abbandono, senso di inadeguatezza per il timore di essere lui la causa di questi cambiamenti e può sviluppare sentimenti contrastanti.

  1. Attaccamento disorganizzato:

questo attaccamento si ha solitamente in situazioni di abusi o eventi traumatici e trascuratezza. Spesso il genitore ha gravi problemi e soffre di dipendenza da alcol o droghe. L’accudimento è incoerente e disorganizzato, e passa dall’essere eccessivo a trascurante anche nei bisogni primari. Il bambino vive un perenne stato di angoscia, non sa dove trovare protezione.

È stato poi osservato attraverso un altro studio chiamato Adult Attachment Interview, lo stile di attaccamento dell’adulto( sia in coppia che in qualità di genitore) e si è notato la forte correlazione con lo stile di attaccamento sviluppato da bambino.

Quindi?? Come per gli stili educativi possiamo osservare quale è stato il nostro stile di attaccamento e se lo stiamo utilizzando con i nostri figli. Da qui possiamo iniziare il cammino per rendere la nostra relazione con loro più consapevole.

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